Pensieri ed immagini

                                            A CURA DI PIERO GAZZARA

                                                                         

 

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Presentato il volume di Poesie di Giuseppe Avarna nella sua Sicaminò.

Era da molto che ambivo vedere i luoghi dove uno degli ultimi grandi dell’aristocrazia di Sicilia aveva vissuto: Giuseppe Avarna, Duca di Gualtieri, Marchese di Castanea, Barone di Sicaminò, poeta e gentiluomo, frequentatore del jet set degli anni cinquanta e sessanta, figlio di generale, egli stesso ufficiale di cavalleria. L’occasione mi è stata offerta dall'invito del mio amico, Franco Biviano, accorto studioso della storia della Valle del Mela. Ed è così che nel pomeriggio afoso ma sopportabile del 3 agosto, sono giunto dopo aver percorso una stretta strada, assediata da paesaggi agresti, nel piccolo borgo di Sicaminò. Un gruppo di vecchie abitazioni, abbarbicate in un abbraccio protettivo intorno al silenzioso ma maestoso Palatium del Casato degli Avarna, rimaneggiato in anni recenti. Ci accoglie la figlia, Albereda, una donna esile, elegante negli atteggiamenti.  Alle diciannove e qualche minuto, in un ampio salone rustico, forse un antico palmento, restaurato, ecco riecheggiare i versi di Giuseppe Avarna, qui scomparso nel 1999. Le parole, magistralmente declamate dall’attore milazzese, Luigi Rizzo, ci fanno ritornare indietro nel tempo, a contatto con le passioni, i pensieri, gli stati d’animo dell’uomo che incontrò la morte proprio in questo luogo cercando di salvare i suoi scritti da un incendio scoppiato chissà perché nella sua abitazione. Poche persone, all’inizio, tante alla fine, giunte in silenzio e subito avvolte dall’ascoltare le poesie che sono state immortalate in un volume dal titolo "Il silenzio delle pietre", pubblicato nel 2009 e composte dal Duca tra il 1996 e il 1998.
Ho sempre ritenuto che la Poesia sia lo strumento più fulgido ed intimo per liberare il canto dell’anima. E’ con la Poesia che l’eroismo della vita si svela alla luce gretta della quotidianità, ed innalza l’animo umano al di sopra degli orizzonti fissati dalle nostre Civiltà. Giuseppe Avarna amava la vita, oltre gli schemi, così come doveva essere vissuta, semplicemente come un uomo libero e padrone del proprio destino, come un antico cavaliere del passato, tra gesta ed amori. La turbinosa vita di Giuseppe Avarna è stata tracciata dal Biviano che ci ha fatto conoscere eventi e fatti specifici, concetti e pensieri, che permeano i versi della notevole produzione poetica dell'Avarna. Uomo colto e amante della Libertà, profondo conoscitore dell'animo umano che si strugge per una realtà che respinge e si adopera per cambiarla. Nel Settembre del 1945, a Messina, fu tra i fondatori del Movimento per l'Autonomia della Sicilia, assieme a Umberto Bonino, Francesco Paolo Lo Presti, Gaetano Martino, Giuseppe Pulejo, Carlo Stagno d’Alcontres e Antonino Vaccarino.
 Per un maggior approfondimento, visitare il sito web: www.rometta.sicilia.it,

 
 
 

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