La montagna e il verde regnano incontrastati su tutto il
vasto territorio chiamato "bosco di San Leo". Boschi
e prati si presentano con mille opportunità per delle
lunghe passeggiate in un ambiente naturale ed incontaminato
che riesce a regalare momenti di magica suggestione in ogni
stagione.
Luogo ideale di escursioni, il bosco di S.Leo affascina con
il tesoro prezioso delle sue risorse naturali e dei suoi
bellissimi scorci di paesaggi: la tranquillità, l'aria
frizzante e cristallina, i piccoli torrenti di acqua limpida
ed argentea, lo splendore dei paesaggi dolci e mutevoli e il
suono lontano dei campanacci delle greggi. Un territorio con
paesaggi indescrivibili e con infinite possibilità per
salutari ed emozionanti escursioni, a soli due chilometri da
Rometta. Punto di partenza il villaggio di Safì
(m.478 s.l.m.). Da qui si dipartono le due vie. La prima,
ascende subito il Monte Cona (m.667) per poi
costeggiare la vetta del Monte Milia (m.681). Il
passaggio obbligato da portella "Urna" ci offre un
panorama unico: tutta la piana di Milazzo, sino al lontano
promontorio di Tindari con le isole Eolie, è ai nostri
piedi. Scendiamo ed entriamo nella piccola plaga di Serru
Ginestri, attorniati da felci e alti castagni, lambendo
recinti di ovili. Dopo esserci dissetati con acqua fresca e
limpida in contrada "Urgali", entriamo nel bosco di
roverelle che custodisce a m. 523 s.l.m. l'Abbazia e la
Grotta di S.Leone, santo patrono di Rometta.
Qui, arriva anche l'altra via che, da Safì, dopo aver
attraversato il borgo di Gimello, la chiesetta di S.Rocco,
la piccola terra "dei Monaci", gli ovili del
"Conte (Ruggero d'Altavilla)" raggiunge il santo eremo
da dove si possono scegliere altre escursioni suggestive:
salire su, per i contrafforti peloritani, per ammirare, a
partire da quota 835 s.l.m., le oasi boschive, curate dal
demanio forestale e giungere sulla vetta del Monte
Dinnamare (m. 1128) oppure prendere la via più lunga ed
impegnativa che ci porterà, attraverso la fonte di Silimò,
l'ara rupestre delle Rocche di Iero (m. 614), la
piccola pianura di Inadà, sulla cima pianeggiante del
mitico Monte Scuderi ( m. 1263), il Miqus degli
Arabi, o il Saturnio degli antichi, luogo di leggende e di
"Truvatore" (tesori nascosti) protetti da incantesimi
e da demoni infernali.
Da visitare, partendo dalla terra "dei Monaci", le strette e
rocciose gole del torrente Bagheria o Maiorana le cui
acque, nella stagione piovosa, scorrendo impetuosamente
formano delle suggestive cascate. Lo stesso torrente
alimentava, sino al 1940, i grandi pistoni in legno del
Polverificio di Costi-Campo dove veniva lavorata
e confenzionata la polvere da sparo.
Durante le escursioni ci si potrà riposare all'ombra delle
piccole querce (la roverella), degli imponenti castagni e
dei forti olmi, tra piantine, di pungitopo, di biancospino,
di tasso e di daphne. E camminando per i boschi e per le
aree di macchia mediterranea (la ginestra, il mirto, il
lentisco, l'euforbia, etc.) potremo imbatterci in qualche
esemplare di Poiana, di Folaga, di Capovaccaio, di Upupa e,
se saremo fortunati, potremo alzare lo sguardo sul
voleggiare maestoso del Falco pellegrino o del Nibbio reale.
Al ritorno dell'escursioni possiamo fermarci ad assaggiare
la cucina locale, sobria ed essenziale, che ci riserva
sapori antichi, quali i deliziosi maccherroni al sugo
fatti a mano, castrato alla brace e capretto al forno: il
tutto da gustare nelle due trattorie, "Sottocastello"
all'ombra vigile di Porta Castello, e "Donna Rosa"
sull'antica strada regia guardata a distanza dalla vecchia
torretta o nella pizzeria-ristorante "l'Antico Pozzo" a
pochi passi dal Palatium di Federico II.
COME VISITARE
ROMETTA
Intanto si
può scaricare, in formato Pdf il depliant dell'Associazione con una breve
descrizione dei monumenti più significativi da visitare.