Sui recenti
ritrovamenti archeologici a Rometta Marea
Rometta 10/01/2012 - Dalle prime notizie che si hanno, i reperti
archeologici, scoperti per caso nella Villa Comunale di Rometta
Marea, provengono da uno scavo edilizio per dei lavori in uno
scantinato situato a Fondaco Nuovo. I reperti, ritrovati a tre
metri di profondità, costituiti da cocciame di
ceramica e terracotta, secondo la Soprintendenza
risalirebbero al I sec. d.C. e dovrebbero appartenere ad una
costruzione e non ad una sepoltura come in un primo tempo si era
affermato. Anche se il sito originario è stato ricoperto sotto la
nuova costruzione in cemento e tutta l’area intorno è occupata da
asfalto e abitazioni, e quindi non possiamo conoscere se nel
sottosuolo di Rometta Marea ci siano altre costruzioni del genere,
dobbiamo ritenerci fortunati nel conoscere almeno il sito originario
di rinvenimento dei reperti. Questo ci induce ad affermare, anche
suffragati da studi recenti e da altri rinvenimenti del genere
(fattoria a Spadafora nel 2007, resti in Contrada Bagni a Venetico
nel 1836.., ecc.) che il tratto costiero ad est del promontorio di
Tindari e sino a capo Peloro, sia stato interessato da una forte
presenza umana soprattutto nell’età augustea, quando la vita
economica pulsava nei piccoli ma numerosi centri urbani della costa
della Sicilia settentrionale, prosperosi sia per il fertile
entroterra e sia per i loro approdi offerti alle navi commerciali
sulla ricca e trafficata rotta tra Nord Africa e Italia. |