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Le prime ipotesi sul manufatto ligneo di proprietà comunale e, forse, l'ultimo superstite degli arredi del Palatium dell'antica Rometta.

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Parte della cassapanca lignea che doveva essere messa in mostra per la prima volta durante il Corteo Storico del 26 agosto e non è stato possibile per la scarsa collaborazione degli uffici comunali dello stesso Comune di Rometta. Attualmente è utilizzata come deposito pratiche.

Il cassone o comunemente chiamato “cassapanca” di proprietà del Comune di Rometta non è stato, sino ad oggi, oggetto di un serio e profondo studio per appurarne l’antichità e lo stile, ma già ad un primo esame il manufatto ligneo svela tutto il suo fascino di opera unica e di rara bellezza. Il mobile misura cm. 180 per cm 60 di altezza e 31 di profondità in massello di ciliegio(?) con fronte riccamente intagliata, decorata con personaggi, animali fantastici e soggetti floreali. Da una prima ricognizione sulle decorazioni in bassorilievo (le figure sono poco profonde) della parte frontale esterna si notano alcuni particolari interessanti che possono darci una prima data del manufatto: un fante equipaggiato con armi tipiche del XVI secolo.

 

Al centro sotto la serratura un’aquila bicefala o bicipite inscritta in una corona d’alloro, insegne imperiali in uso a partire dall'Imperatore Carlo V (1520 —1558) che potrebbe essere stato il committente del manufatto ligneo.

L’interno del coperchio mostra tutta la sua raffinata bellezza. Due scene, distinte e separate, ricavate magistralmente con lo stile del rilievo sul piano: si toglie la parte circostante per eseguire figure in rilievo schiacciato, quindi bassissimo, simile a quello delle monete. Le scene riguardano un corteo nuziale o una visita di due sovrani, Re e Regina. Sono facilmente riconoscibili i musici muniti di trombe trionfali e di mandora (strumento musicale costruito sul modello del liuto col manico separato ma cavigliere a falcetto con voluta piatta, antenato del mandolino in uso a cavallo tra il XVI e il XVIII sec.)
 

Nella scena che segue il Re su un piccolo carro ad un asse, tipico veicolo utilizzato sulle trazzere o mulattiere date le ridotte dimensioni del tracciato stradale dell'epoca, quella della Regina consorte presenta un’immagine, un’aquila, con un “rametto o rametta” (ramoscello) nel becco che potrebbe far pensare alla raffigurazione araldica di Rametta (Rometta) città demaniale. L’aquila è rappresentata con le fattezze stilistiche in auge durante il periodo svevo ma anche sotto i sovrani aragonesi. Da ciò possiamo avanzare un’ipotesi: le due scene si riferiscono ad una visita fatta alla città castello di Rometta da Federico II l’imperatore oppure da Federico III con la consorte Eleonora (sposata a Messina nel maggio del 1303)?

Il cassone dovrebbe essere analizzato a fondo da esperti di manufatti lignei che con opportune tecniche potrebbero con certezza indicare l'epoca della realizzazione del nostro manufatto. Ma a qualsiasi conclusione si giunga, il personaggio che fece incidere la cassapanca volle ricordare un evento accaduto oppure immortalare una tradizione che sino all'ottocento era viva a Rometta, cioè il soggiorno dell'Imperatore svevo nella cittadina demaniale per ritemprarsi sia nel fisico che nello spirito1: identica tradizione esistente in numerosissimi centri storici della Sicilia che avrebbero ospitato nel loro castello Federico II di Svevia. Comunque andrebbe investita urgentemente la Soprintendenza  per i Beni Culturali di Messina.

                                                                                                                                   Piero Gazzara

 

1-  "E' tradizione che egli (Federico II di Svevia) abbia fatto edificare il gran palazzo reale sul piano del nostro Poggio Torre... forse sarà venuto fra noi ad abitarlo quando sviluppatasi una forte epidemia in Palermo, egli andava girando per tutte le città dell'isola. Per nessun documento mi assicura di ciò. La sola tradizione, quantunque sia una guida per la ricerca del vero, non basta quando non scritta in tempi innocenti...." tratto da Giuseppe Mento Visalli, manoscritto inedito del 1881 "Dell'origine di Rometta e della sua comparsa nella storia di Sicilia", pubblicato ed annotato da Piero Gazzara in Archivio Storico Romettese ,Vol. II, Roma 2012.



 

 

 

 

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